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Selby Connor di Connor Selby

15 Aprile 2023

Siamo entrati nel vivo della campagna discografica 2023.Dopo un 2022 altalenante, ancora condizionato  dalla Pandemia, finalmente tutto sembra essere rientrato.Si nota una evidente e giustificata smania di ritornare a fare musica. Perchè non tutti i mali vengono per nuocere. Molti si sono arresi, altri hanno trovato nella loro passione e creatività la forza per reagire. Indagare per quale meccanisco psicologioco, sia accaduto tutto questo, non è di nostra competenza. Una cosa è certa, i giovani stanno avendo un ruolo determinate. Le nuove generazioni, in alcuni casi aiutate da nomi importanti, si stanno facendo largo alla grande. Solo per citarne alcuni: Ben Levin, Marc Broussard, J-Rad Cooley, Christone Kingfish Ingram, Annika Chambres, Eddie 9V ed altri. Gente che, se ben seguita e ben consigliata, ha un futuro assicurato. Connor Selby entra in questo cerchio magico dalla porta principale. Un  predestinato e brillante talento della scena Blues Rock Inglese. Non per altro gli UK Blues Award gli hanno riconosciuto ,per ben tre anni di seguito, il premio come miglior artista giovane.Tutto regolare e tutto meritato. La cosa rilevante della sua musica è la forte ascendenza  che hanno avuto i suoi primi ascolti. Vecchi dischi del Delta Blues, album storici di Clapton e B.B.King, insieme a quelli dei grandi artisti Soul. Per me Van Morrison su tutti.

Sicuramente il suo maggiore ispiratore. Ascoltate Anyhow e poi mi dide. La bravura di Connor Selby è stata quella di riuscire ad archiviare nella sua mente ogni nota, senza mescolarle tra di loro, rimodellando un suono elegante da consumato bluesman. Il giovane esordisce con l’album che porta il suo nome per conto della Provogue (Bonamassa, Beth Hart,Kenny Wayne Shepherd,Gov’t Mule ecc.) Un disco di Blues Rock che mette in evidenza il talento di un chitarrista versatile ed efficace. Dieci canzoni, più quattro tracce bonus ,tra queste una cover di Ray Charles: My Baby Don’t Dig Me. Il disco è costruito molto bene,si nota che c’è stato un lavoro di squadra non proprio indifferente.Daltronde bisognava stare sul pezzo,visto l’importanza della Major che gli ha dato fiducia. Come scritto precedentemente le incursioni ci sono tutte. Ballate slow (forse troppe) e lunghe come If You’re Gonna Leave Me , funky come Falling In Love Again. Il Blues Rock di Emily e il soul di Show Me A Sign. Un lavoro così completo e fatto bene, non si sentiva da un bel po’.Forse un vecchio marpione  non si sarebbe sparato tutte le cartucce alla prima uscita. Avrebbe centellinato i brani per una successiva produzione. Come si dice una botte al cerchio e una alla botte. Sono state proprio queste scelte che mi hanno fatto riflettere e pensare. Il futuro di Connor sarà roseo e mi auguro duraturo. Un debutto in questi termini è una chiara dimostrazione di coraggio, ma soprattutto di bravura. Quella bravura, indiscussa, che alla fine ti da sicurezza. Connor Selby è uno da non sottovalutare.

Gianfranco Piria per la rubrica Me&Blues


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