“Bonola boy”, il coraggiosissimo disco di Candra
25 Marzo 2022
“Bonola boy” è il racconto di un viaggio rituale, una lente d’ingrandimento sulla quotidianità imprigionata nella tossicodipendenza. Un racconto intimo e privato dell’artista che si mette a nudo e si concede senza filtri.
Dalla fermata di Bonola, Candra prende la metro per raggiungere Lodi, e con l’escamotage del viaggio ci racconta le tappe del suo percorso interiore.
Il suo obiettivo è raggiungere il Capanno, la casa di fortuna di due spacciatori ricavata tra i binari della vecchia stazione di Rogoreto. Le fermate di questo percorso raccontano una storia. Ogni canzone vuole essere abbinata ad una stazione sulle linee attraversate, raccontando, attraverso il fallimento quotidiano del viaggio in metro, la storia più ampia della sua dipendenza.
L’ordine delle tracce rispecchia questa sua personalissima discesa agli inferi.
“Da Bonola al capanno tutte le buone intenzioni vanno a farsi fottere”.
“Bonola Boy”è un disco che suda e che grida, che si dimena, che sanguina e ride, è il bisogno di un volume che si alza sempre di più, fino a non sentire più niente. Nasce dalla necessità di non pensare alle catene che ti sei messo da solo, che ti tengono ancorato a quel meccanismo che, con metodo e scrupolo, ti sta trasformando in polvere. E cresce, invece, nel desiderio di raccontare una storia, nella voglia di trasformare le esperienze fatte e le persone conosciute in dolci ricordi, i vagoni della metro, il parchetto di fronte a Rogoredo, il mini market di P. Lodi, in canzoni.
“Bonola Boy” è disco sporco e al tempo stesso pulito, ordinato, come se qualcuno avesse rassettato una stanza dopo aver messo le mani in un secchio di fuliggine.
Candra è il bambino più buono della classe ma è un uomo di trent’anni; una fenice, è la nuova forma di Alessandro, che si riappropria degli spazi della propria vita e che per farlo ha prima bisogno di raccontare, attraverso un viaggio a tappe. Questa nuova forma nasce in una mansarda di Livorno che guarda sul Fosso nel 2016 e cresce a Milano, nel quartiere Bonola, tra linea gialle e linea rossa e su questa linea si muove. Tra il 2018 e il 2019 inizia a scrivere e produrre le prime canzoni, insieme a Francesco Scola e Matteo D’Angelo. Parlano di persone conosciute e personaggi incontrati solo per un istante, di sguardi assenti, baci e fregature, di grida di gioia, sudore e di risate fino alle lacrime, di pianti disarmati e disarmanti, di dolore così fastidiosamente innocente. Un promemoria per non impazzire mentre ti stai buttando via. Il suo sound è congiunzione tra cantautorato, alternative e modernità, è un luogo dove Nirvana e Neutral Milk Hotel, Lil Peep e Piero Ciampi convivono.