Adotta un campo di grano è arrivato anche a Ferrara
IL PROGETTOScuola e settore agricolo insieme per mostrare a 45 classi di giovani allievi il ciclo delle produzioni tipiche, le fasi delle colture, le lavorazioni, la qualità dei prodotti a chilometro zero. È l’obiettivo di “Adotta un campo di grano”, che per la prima volta ha toccato anche Ferrara, coinvolgendo – in una partnership tra pubblico e privato – circa 300 studenti delle scuole primarie Poledrelli, Costa, Govoni, Tumiati, Pacinotti, Le Margherite, Gobetti e Jovine. Il progetto è stato promosso da Molini Pivetti di Renazzo, d’intesa con l’amministrazione comunale. Conclusa la prima fase: la “semina”, affrontata e approfondita dagli studenti direttamente sul campo. I ragazzi hanno potuto toccare con mano i semi del grano e hanno sparso la semente con l’antica tecnica “a spaglio”. A maggio i ragazzi si ritroveranno di nuovo in campagna per lezioni dedicate alla biodiversità (e apicoltori mostreranno il ruolo centrale delle api per il nostro ecosistema) e per assistere anche all’evoluzione delle coltivazioni. L’azienda ha inoltre realizzato alcune schede di approfondimento illustrate, con uno stile grafico molto diretto e di immediato apprendimento. E nell’ultimo incontro i giovanissimi hanno scritto le loro lettere a Babbo Natale.Fra i temi che più sono stati affrontati, quello ambientale: gli studenti si impegnano a fare la raccolta differenziata, a usare meno l’auto e di più la bicicletta, a stare attenti a non buttare rifiuti per terra. Alcune missive sono autentici appelli a non sprecare l’acqua, a usare l’elettricità con moderazione, a non buttare a terra carte e rifiuti, a raccogliere quelli che ci sono. Emerge anche una diffusa sensibilità per la tutela della natura, come testimonia la promessa di viverla con maggior attenzione, a esempio senza “strappare le foglie dai rami”. «Rinnovo i miei ringraziamenti a scuole, insegnanti, all’azienda Pivetti. Imparare sul campo e fare esperienza diretta è il miglior modo per prendere diretta visione dei temi che si affrontano, stimolare la curiosità e la passione, prendere coscienza dalla bellezza degli argomenti e della loro complessità», dice il sindaco Alan Fabbri, che ha seguito l’esperienza assieme all’assessore Dorota Kusiak. fonte carlino – gazzetta