The Black Keys: Delta Kream
19 Giugno 2021
La primavera del 2021 comincia a dare i suoi frutti. A metà Maggio è uscito Delta Kream dei Black Keys. Il duo Rock Blues più conosciuto al Mondo. Dan Auerbach (Chitarra e Voce) e Patrick Carney (Percussioni) vengono dall’Ohio, si conoscono da ragazzi ed insieme hanno sempre condiviso la passione per il Blues. Il loro obiettivo era arrivare in alto, ma nello stesso tempo erano consapevoli del prezzo che dovevano pagare. Lasciano gli studi e si dedicano totalmente alla loro musica. Mettono così su una piccola Garage Blues Band. Garage in tutti i sensi, perchè proprio in uno scantinato nasce il loro primo disco. The Big Come Up è il primo tassello di una ricca (in tutti i sensi) discografia. Era il 2002. Da quel dì una scommessa vinta alla grande. Un successo planetario. El Camino del 2007 ne è stato un esempio: album e miglior disco Rock dell’anno. Due milioni di copie vendute nei primi dieci mesi e il singolo Lonely Boy che spopolava ovunque. Con Delta Kream , loro decimo disco, confermano la tendenza verso il Delta Blues più elettrico. Il suono distorto della chitarra di Auerbach insieme a quello rimbombante della batteria di Carney imperversano. Kenny Brown seconda chitarra e di Eric Deaton al basso completano l’opera. Due vecchi volponi del genere scelti non a caso. Undici cover che conservano da sempre un fascino particolare. Brani di John Lee Hooker, RL Burniside e Mississippi Fred Mc Dowell. Non mancano i pezzi scritti da Kimbrough, al quale nel 2007 hanno dedicato un intero Ep dal titolo Chulahoma. Quattro mostri sacri. Divulgatori di una tecnica chitarristica ancora oggi attuale. Stile sincopato alle volte goffo. Suono duro e ripetitvo quasi ipnotico. Dan Auerbach ne è stato da sempre un vero cultore. Con Delta Kream i Black Keys rispolverano le loro prime passioni. Attenzione però!!! Non vi aspettate il rifacimento delle cover come le originali. Si parla di pezzi storici del Blues che sono stati fatti e rifatti e quindi viene difficile pensare a qualcosa di irresistibile. Nel complesso il lavoro però merita un giudizio molto positivo. Crawling Kingsnake di John Lee Hooker è il pezzo di apertura. Il giusto riconoscimento per un brano che hanno sempre amato. Superlativo il suono delle slide. Il falsetto di Dan in Going Down South evoca il ricordo del grande Robert Johnson. Una versione più Black rispetto all’originale, con la chitarra di Kenny Brown che spadroneggia. Louise e Come On And Go With Me sono i due brani che hanno mantenuto la loro ossatura originale. Il classico giro armonico del Blues insieme al suono tipico della Band. Una condivisione veramente interessante. Poor Boy a Long Way From Home è un Blues tradizionale, che come tale nel tempo ha subito variazioni nel suono e nella melodia. La versione di R. L. Burniside forse è la più conosciuta. Qui i Black Keys non si smentiscono. La tirano a lucido e ne fanno, a mio parere, una versione incredibile. Delta Kream è stato realizzato in sole due sedute presso lo studio Easy Eye di Nashville. Progettato e costruito per piacere da subito e al primo ascolto. Chi non conosce a fondo la versione più elettrica del Delta Blues troverà in questo disco un grande alleato.
Gianfranco Piria per Me&Blues