Shemekia Copeland: Uncivil War
24 Aprile 2021
Qualche giorno fa mi sono posto due domande. Quanti figli di importanti musicisti, che hanno lasciato orme incancellabili, sono riusciti a seguire il percorso solcato dai loro genitori? In tutti questi anni mi sono perso qualcosa? Ho fatto fatica a darmi le risposte. Moltissimi sono stati i tentativi andati a vuoto, alle volte anche imbarazzanti. Forse non tutte le colpe sono loro. Ma se entriamo in questo argomento non ne usciamo più. Un segnale che smentisce il mio pensiero arriva da Shemekia Copeland, figlia del compianto Johnny. Copeland veniva dalla Louisiana da una famiglia di contadini e da ragazzo scoprì di avere delle doti come musicista. Il sodalizio con l’amico Joe Guitar Hughes cominciò a dare i suoi frutti mettendo su una piccola band. Houston era il loro quartier generale, dove si esibivano assiduamente nei vari locali della città e nello stesso tempo mantenevano relazioni con altri colleghi. Grazie a questi contatti Clyde (così lo chiamavano gli amici) ebbe la fortuna di suonare con gente del calibro di Albert King, Sonny Boy Williamson e Freddy King. Verso la fine degli anni 50 cominciò ad incidere i primi dischi che gli hanno fruttato alcuni successi a livello locale. Nel 1973 si trasferì a New York e nonostante l’avvento della disco music Copeland riusci a mantenere salda la sua posizione di musicista Blues. Il periodo discografico più prolifico per Clyde arrivò negli anni 80 con ben sette album all’attivo. Showdown, insieme a Robert Cray e Albert Collins, del1986 gli ha fruttato anche un Grammy Award. Johnny Copeland aveva dei seri problemi cardiaci e purtroppo nel 1997, all’età di 60 anni, se ne andato durante il corso di un intervento chirurgico. La sua scomparsa ha lasciato tra gli amanti del Blues un grande vuoto. La figlia,Skemekia, che ha raccolto la sua eredità artistica lo sta progressivamente colmando. Shemekia Copeland oggi ha 42 anni, è nata a New York e già in tenera età si era esibita in locali importanti come il Cotton Club. La sua vera attività professionale comincia a sedici anni quando il padre, aggravandosi, decise di portarla con se in Tour. Questa partecipazione è il suo lascia passare per entrare nel giro Blues. Un ingresso meritato alla grande grazie alle sue notevoli doti canore. L’album di esordio Turn the heat up arriva nel 1998 grazie alla Alligator Records. Successivamente anche un tour mondiale. Album prodotti da monumenti del Blues, come Dr.John e Steve Cropper, varie nomination ed alcuni Grammy hanno consacrato il suo successo.
Oggi la sua discografia è composta da dieci album. Uncivil war è l’ultimo, uscito nel mese di Ottobre del 2020. Con una azione quasi scaramantica l’album, come il precedente, viene registrato negli studi di Nashville insieme ad una serie di importanti ospiti. Jason Osbell, Will Kimbrough e Steve Cropper sono solo alcuni dei musicisti che hanno contribuito alla riuscita di questo disco. La voce della Copeland non tradisce e in Clotilda’s On Fire vengono fuori tutte le sue capacità interpretative. Il brano è uno slow blues mozzafiato dove Jason Isbell, con la sua chitarra solista, supera se stesso.
Il disco nei testi lancia un messaggio forte di pace e di lotte per i diritti civili. Uncivil War,la canzone che da il titolo all’album racconta tutto questo. Un Country Blues dove il mandolino e il dobro, accompagnati dall’organo di Steve Conn, creano una girandola di suoni e colori unica. Shemekia è sempre presente, non ha un attimo di cedimento con la sua potente voce tiene sotto controllo la situazione. Tutto ciò si può notare in Under my Thumb, un vecchio brano dei Rolling Stones, leggermente trasformato in un blues/soul molto raffinato. Quello che ho raccontato basterebbe a celebrare un disco veramente eccellente. Mi limito soltanto ad una piccola postilla su Love Song, la ballata dedicata al padre che merita il premio di canzone regina. Shemekia Copeland con Uncivil War ha dimostrato di essere la vera erede delle grandi Imperatrici del Blues.