Let it rock 102: un nuovo inizio. FILE ASCOLTABILI
10 Aprile 2016
Benvenuti a Let it rock
Dopo un po’ di problemi tecnici, torniamo in onda con una puntata tutta dedicata alle novità: vi propongo dischi usciti quest’anno, alcuni da pochissimi giorni.
C’e anche una nuova sigla, il classico di Chuck Berry lascia il posto ad un’altra Let it rock, più sinfonica: quella di Bon Jovi 🙂
La struttura portante del programma in ogni caso rimane immutata, il primo brano sarà sempre dal vivo, una prima parte di circa 20 minuti e una seconda più lunga, fino ad arrivare ai soliti 50/55 minuti di durata.
L’onore di aprire questa puntata spetta a una ‘strana coppia’, quella formata da Ian Siegal, bluesman inglese, e dall’ex leader degli Squirrel Nut Zippers, Jimbo Mathus.
Hanno pubblicato un disco live all’inizio dell’anno, da cui vi faccio ascoltare una bella versione del classico “Dirty old town” di Ewan McColl.
Il resto della puntata si snoda sui soliti binari del rock americano, del blues e del country con una serie di ‘vecchi’ artisti ancora sulla cresta dell’onda in questo 2016, dall’ex Green on Red Dan Stuart, a Grant Lee Phillips, da Bonnie Raitt a Ben Harper tornato insieme agli Innocent Criminals, e anche il nuovo disco della Tedeschi Trucks Band, “Let me get by”, il loro miglior lavoro finora.
Ci saranno anche due vecchie conoscenze del rock più ‘noise’ come Iggy Pop, prodotto da Josh Homme dei Queens of the Stone Age, a Bob Mould che con “Patch the sky” continua a sfornare ottimi dischi di rock ‘sporco e cattivo’.
Spazio anche a Donnie Fritts, famoso soprattutto come tastierista di Kris Kristofferson e per aver contribuito come autore a numerosi classici dei Muscle Shoals Studios di Sheffield, Alabama, e all’ultimo disco, purtroppo, dei Richmond Fontaine di Willy Vlautin. L’album si intitola “You cant’ go back if there’s nothing to go back to” e chiude in maniera sublime una carriera durata più di 20 anni.
Lascio per ultime due voci femminili: una, Trixie Whitley, alla sua seconda prova solista, “Porta Bohemica”, realizza uno dei dischi migliori tra quelli che ho ascoltato in questi primi mesi del 2016.
L’altra, Lucinda Williams, conclude la puntata con un estratto dall’ultimo album ‘Ghost of highway 20″, altro doppio album dopo lo splendido “Down where the spirit meets the bone”, album dell’anno 2014 per il sottoscritto. Lucinda è oggi la migliore cantautrice americana e, finalmente, quest’anno per la prima volta toccherà l’Italia durante il suo tour Europeo.
Ci dovrebbero essere due date, una confermata a Pusiano, vicino a Como il 19 Luglio e un’altra probabilmente a Roma. Se potete, non perdetevela! Io ho già preso i biglietti!
E’ tutto per ora.
Buon ascolto!
Playlist:
Ian Siegal & Jimbo Mathus – Dirty Old Town
Richmond Fontaine – Let’s hit one more place
Tedeschi Trucks Band – Hear me
Donnie Fritts – Temporarily forever mine
Ben Harper & The Innocent Criminals – When sex was dirty
Grant Lee Phillips – Rolling pin
Bonnie Raitt – All alone with something to say
Trixie Whitley – New frontiers
Lucinda Williams – Can’t close the door on love