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Pacco a sorpresa / Intervista esclusiva con Diana Ferrara. ASCOLTA I FILE

7 Febbraio 2012

Pacco a sorpresa in  Facebook

Regia Marco Notari

Archivio puntate

Mercoledi ore 17 in diretta, venerdì ore 10 e domenica ore 15 replica

Prima parte

Seconda parte intervista a Diana Ferrara

Terza parte

 

Diana Ferrara

Diana Ferrara e Nureyev

Nata a Roma si diploma alla scuola del Teatro dell’Opera nel 1962 sotto la guida di A. Radice. Si perfeziona in Italia e all’estero con i più grandi maestri internazionali. Nel 1966 viene scelta da Erik Bruhn per danzare il Lago dei Cigni al Teatro dell’Opera. Nel 1972 viene nominata prima ballerina. Nel 1978 diviene prima ballerina etoile. Interpreta tutti i più importanti balletti del repertorio classico, neoclassico e moderno. Dal 1973 al 1979 compie tournées in Spagna, Malta, Parigi, Città del Messico, Bucarest. Nel 1978 danza “La bella addormentata” con Peter Schaufuss alle Terme di Caracalla. Nel 1979 interpreta con Vladimir Vassiliev il “Don Chisciotte” all’Opera di Roma. Nel 1979 danza “La Dama di Picche” di Roland Petit con Denis Ganio. Nel 1980 danza con Rudolf Nureyev “Giselle” al Teatro dell’Opera di Roma. Nello stesso anno danza con Tuccio Rigano “Il lago dei cigni” di J. Grigorovic, “L’uccello di fuoco” di A. Milloss, nell’opera “Aida” all’Arena di Verona e al Festival di Nervi. Nel 1980-81 viene invitata per tutta la stagione come “Guest” al Teatro dell’Opera di Francoforte dove interpreta “Anna Karenina” di A.Schneider e “Giselle” con Radu Ciuca. Nella stagione 1982-83 è invitata come prima ballerina “ospite” al Landestheather di Linz. Nel 1984 debutto nel “Marco Spada” e “La Silfide” di Pierre Lacotte in coppia con Raffaele Paganini e nella “Follia d’Orlando” di M. van Hoeche con Mario Marozzi. Nel 1985 debutto con Ivan Liska nel “Cavallino Gobbo”, ne “Il lago dei cigni” con Paolo Bortoluzzi e in Paquita con Luigi Martelletta. Nel 1985 fonda la Compagnia Astra Roma ballet. Nel 1986 danza “Coppelia” alle Terme di Caracalla. Nello stesso anno riceve il premio “Maschera d’argento”, al quale se ne aggiungeranno più di cento, tra cui il David di Donatello, il Microfono d’argento, il Premio La Navicella, il Premio Positano, il Premio Fontane di Roma, il Sagittario d’oro. Sempre nel 1986 debutto nel balletto “Ma Pavlova” di Roland Petit con Denis Ganio. Nel 1987-88 tournée di 5 mesi e 90 spettacoli in Germania interpretando “Il lago dei cigni”, “La bella addormentata, “Il corsaro” con Waldemar Karaczewski. Nel 1988 riceve il titolo di Commendatore al merito della Repubblica. Nel 1988-89 tournée in Canada (Toronto, Montreal), Senegal (Dakar), Scozia (Edimburgo) e al Cairo, Alessandria, Bankok, Singapore, Hong Kong, Istanbul, Atene. Nel 1990 è coordinatore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1991 crea le coreografie dell’Aida per il Teatro Bellini e il Teatro Greco di Siracusa. Nel 1992 tournée in Tunisia (Cartagine) e Marocco, dove crea la coreografia del “Rigoletto” e di “Carnaval” e al Festival internazionale di Tunisi presenta il balletto “Un pallone color della luna”. Nel 1994-95 è docente di repertorio all’Accademia nazionale di danza di Roma. Dal 1995 al 1998 collabora con la rivista del cinematografo con recensioni di balletto. Nel 1997 crea per la Compagnia Astra Roma ballet le coreografie “Ouverture” e “Scaramouche” che rappresenterà in Italia e in Guatemala e Panama. Nella stagione 1998-2000 è Maitre de ballet e coreografa e responsabile del corpo di ballo al Teatro Massimo Bellini di Catania, dove presenta diversi balletti e realizza la coreografia nell’opera “Il flauto magico”. A Villa Adriana presenta una sua creazione “Immaginando” musica del M° Petrassi. Nel 2000 riceve a Roma in Campidoglio il “Marforio d’oro” alla carriera. Nel 2002 crea la coreografia dello spettacolo “La memoria e il sogno” per Taormina arte. Nel 2002-2003 va in onda la trasmissione televisiva “Tutù e scarpette” da lei ideata e condotta. Nel 2004 riceve il David di Michelangelo alla carriera e nel 2006 il Premio “Roma è… danza”. Nel 2008 crea la coreografia “Serenata”, con musica di Luciano Bellini e voce di Nando Citarella. Membro del Wda Europe sotto l’egida dell’Unesco e docente esaminatore Fid Roma. Insegna danza classica presso il Centro “Insieme per fare” di Roma, dove vengono anche allestite e create le produzioni dell’Astra Roma ballet. Per festeggiare il 25° anniversario della Compagnia è stata rappresentata la novità assoluta “Aladino 2010”, coreografia di Daniela Megna e Diana Ferrara. Nel 2011 crea per la Fondazione Cucinelli la coreografia dello spettacolo “Les suites et la danse”, rappresentato in prima assoluta al Teatro Cucinelli di Solomeo (PG), suonato dall’orchestra Hermans diretta dal M° Fabio Ciofini, con strumenti d’epoca.

Sito ufficiale di Diana Ferrara

Freddo in casa: eco consigli per stare caldi senza pesare sulla bolletta

Dalle guarnizioni anti spiffero ai fogli d’alluminio dietro ai caloriferi, ecco come aumentare la temperatura di casa senza alzare i termosifoni.

I dieci consigli per vincere il freddo e stare bene

Freddo e gelo sull’Italia tutta e, nonostante il riscaldamento, freddo e gelo spesso anche in casa.

Colpa di caldaie poco efficienti, di infissi che lasciano margine a infelici dispersioni di calore, ma anche di pareti che male isolano l’abitazione, soprattutto se affacciano su versanti non riparati.

In questi casi, sparare a palla i termosifoni serve a ben poco e lo scarso risultato in termini di benessere non vale lo spreco di risorse e di pecunia. Meglio allora attrezzarsi diversamente e seguire qualche suggerimento per aumentare la temperatura di casa senza pesare eccessivamente sull’ambiente.

Nemica numero uno del tepore domestico è l’umidità. Quindi, soprattutto se si abita in un monolocale, è meglio evitare di riporre, appena rientrati in casa, in cappelliere, scarpiere, armadi a muro o semplici appendiabiti, indumenti ancora inumiditi. Si può provare ad asciugarli con un termoventilatore, anche se la soluzione ideale resta il deumidificatore che dissecca l’aria e riduce la sensazione di freddo.

Le finestre e i vetri, poi, sono fondamentali per mantenere il calore dentro casa: infissi certificati infatti permettono di evitare dispersioni, e in più il loro acquisto gode di agevolazioni fiscali (55% di detrazione in 10 anni). Altrimenti si possono mettere delle guarnizioni dove si avvertono gli spifferi.

Per ampliare il raggio d’azione del proprio riscaldamento – senza portare la temperatura alle stelle – è utile attaccare al muro, nei punti in cui si trovano i termosifoni che danno verso mura esterne, un foglio di alluminio per impedire che il calore venga assorbito dal muro ma anzi ritorni all’interno. Inoltre, è bene evitare che i termosifoni siano coperti da tende – in modo tale che l’aria calda circoli liberamente per la stanza.

Anche l’abbigliamento e l’alimentazione, infine, possono tornare d’aiuto. Rispolverare, dunque, biancheria di lana, comode felpe e maglioni e promuovere piatti e bevande “riscaldanti” come la polenta o anche una buona tazza di cioccolata calda.

La ricetta della Rosy: panini al latte

INGREDIENTI:
(per 15 panini)
• 500 g. di farina
• 15 g. di lievito di birra
• Latte q.b. (circa due bicchieri)
• 100 g. di burro
• 50 g. di zucchero (10 g. se non si vogliono dolci)
• Un uovo
• Sale fino q.b.

Sciogliere il lievito di birra in tre cucchiai di latte tiepido (a 36-37°); unirvi 30 g. di farina, un cucchiaino di zucchero ed impastare fino ad ottenere un panetto consistente; sistemare il panetto in una ciotola infarinata, inciderlo con un taglio a croce e lasciarlo riposare in un luogo tiepido finchè non è raddoppiato di volume (circa mezz’ora). Nel frattempo, setacciare sul piano di lavoro la farina rimasta formando la fontana; aggiungere un pizzico di sale ed una quantità di latte, a temperatura ambiente, sufficiente ad ottenere un impasto non troppo sodo; incorporare all’impasto il panetto preparato in precedenza, il burro morbido a pezzetti e lo zucchero rimasto. Lavorarlo energicamente finchè non si attacca più nelle mani nè al piano di lavoro. Modellare la pasta a palla e metterla in una ciotola infarinata (precedentemente lavata con acqua molto calda ed asciugata), inciderla con un taglio a croce e lasciarla riposare in un luogo tiepido coperta da un telo infarinato; la pasta è pronta dopo circa due ore e mezza, quando il suo volume è raddoppiato. Dividere quindi la pasta a pezzettini grandi come un uovo e lavorarli sul piano di lavoro infarinato, cercando di ottenere sfere regolari; allineare i panini su una placca foderata con carta da forno e leggermente infarinata, coprirli con un telo e lasciarli lievitare nuovamente 30 minuti. Spennellare la superficie con dell’uovo sbattuto e introdurre quindi la placca nel forno preriscaldato a 220°; cuocere i panini circa 20 minuti, finchè saranno gonfi e dorati uniformemente.

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