Rock Time del 6 Agosto 2023
6 Agosto 2023
Artista | Titolo | Album | Anno |
Bob Marley & The Wailers | Exodus | Exodus | 1977 |
Black Uhuru | Youth Of Eglington | Red | 1981 |
Tinariwen | Tenere Den | Amatssou | 2023 |
Tamikrest | Awnafin | Tamotait | 2020 |
Nusrat Fateh Ali Khan | Mustt Mustt (Massive Attack Remix) | Mustt Mustt | 1990 |
Isaac Hayes | Theme From Shaft | Shaft OST | 1971 |
Young MC | Know How | Stone Cold Rhymin’ | 1989 |
Primal Scream | Loaded | Screamadelica | 1991 |
Norman Greenbaum | Spirit In The Sky | Spirit In The Sky | 1969 |
Steppenwolf | Magic Carpet Ride | The Second | 1968 |
Shocking Blue | Venus | The Shocking Blue | 1970 |
Special AKA | Nelson Mandela | In The Studio | 1984 |
Benvenuti a Rock Time!
Oggi affrontiamo generi musicali un po’ diversi dai soliti che vi propongo settimanalmente su RadioNova.
Iniziamo con il reggae, e parlando di reggae non si può che partire da Bob Marley, il suo più illustre rappresentante.
Marley ha contribuito in maniera fondamentale alla penetrazione della musica reggae nell’universo del rock. Dal 1973, anno di uscita di ‘Catch a fire’ al 1981, anno della sua morte, la musica di Bob Marley ha cambiato per sempre l’universo della pop music internazionale, e ha influenzato una miriade di artisti rock.
Catch a fire è stato inserito da Rolling Stone al n. 123 della lista dei 500 migliori album della storia.
Il mio album preferito di Marley rimane comunque ‘Exodus’, forse il disco che l’ha fatto sfondare anche in Italia, grazie soprattutto a ‘Jamming’.
I Black Uhuru (uhuru in swahili vuol dire ‘libertà’) si sono formati a Kingston nel 1972, piu o meno in concomitanza con l’uscita di Catch a fire, ma il primo disco è uscito nel 1977, dopo diversi cambi di formazione. ‘Youth of Eglington’ apre ‘Red’, considerato uno dei migliori dischi della band, grazie alle prove dei cantanti Michael Rose, Puma Jones e Duckie Simpson, e della sezione ritmica di Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, utilizzata anche da Grace Jones nella sua svolta reggae.
Antesignano del reggae è lo ska, e vi propongo in chiusura di trasmissione uno dei pezzi ska più famosi, l’inno alla liberazione di Nelson Mandela degli Special AKA.
Tra il reggae e lo ska, ascolterete i Tinariwen e i Tamikrest, due gruppi formati da musicisti di etnia Tuareg che hanno saputo aprire il loro suono a influenze occidentali, mescolando strumenti tradizionali con strumenti elettrici e collaborando con artisti come Dirty Dozen Brass Band, Kurt Vile, Mark Lanegan, Daniel Lanois (produttore dell’ultimo disco dei Tinariwen), Chris Eckman (produttore dei primi due dischi dei Tamikrest).
Nusrat Fateh Ali Khan è stato il principale interprete del qawwali, una musica religiosa tipica del Sufismo, la tradizione mistica interna all’Islam ed è stata una delle colonne della Real World, l’etichetta di world music creata da Peter Gabriel.
Come già successo nella 4. Puntata di Rock Time, vi propongo un brano di Isaac Hayes, il famosissimo tema del film Shaft, e la sua versione campionata dal rapper Young MC nella sua Know How.
‘Screamadelica’ è considerato uno dei migliori album dei Primal Scream e ha segnato il loro passaggio da un rock ispirato ai sixties a un suono direttamente influenzato dai suoni house e techno.
‘Loaded’ nasce dal remix della loro ‘I’m losing more than I’ll ever have’ fatto da Andrew Weatherall.
A proposito di anni ‘60, a completare la puntata di oggi vi propongo 3 brani famosissimi di quella decade, ovvero ‘Spirit in the sky’ di Norman Greenbaum, ‘Magic carpet ride’ dei californiani Steppenwolf, e ‘Venus’ degli olandesi Shocking Blue.
Vi ricordo che sul sito di Radio Nova sono presenti i podcast di questa e delle puntate precedenti di Rock Time, se volete riascoltarle o le avete perse.
Un saluto da Lorenzo Comastri, vi ricordo l’appuntamento a domenica prossima, che il rock sia sempre con voi!
LC