Rock Time del 21 Maggio 2023
21 Maggio 2023
Playlist:
Artista | Titolo | Album | Anno |
Replacements | Can’t Hardly Wait (live) | For Sale: Live At Maxwell’s, 1986 | 2017 |
Titus Andronicus | All Through The Night | The Will To Live | 2022 |
Tom Waits | House Where Nobody Lives | Mule Variations | 1999 |
Tony Joe White | Willie And Laura Mae Jones | Black And White | 1969 |
Jeff Beck Group | Rock My Plimsoul | Truth | 1968 |
Yes | Roundabout (single version) | Fragile | 1971 |
Pink Floyd | Let There Be More Light | A Saucerful Of Secrets | 1968 |
Thin White Rope | Moonhead | Moonhead | 1987 |
Wilco | Ashes Of American Flags | Yankee Hotel Foxtrot | 2002 |
Kinks | Lola | Lola Versus Powerman And The Moneygoround, Part 1 | 1970 |
Who | You Better You Bet | Face Dances | 1981 |
Benvenuti a Rock Time!
“Can’t Hardly Wait” dei Replacements è un brano iconico del rock alternativo degli anni ’80. La voce graffiante di Paul Westerberg e le chitarre scroscianti si fondono in un ritmo frenetico che ti fa venire voglia di ballare e cantare a squarciagola.
La versione che apre la puntata di oggi proviene da un concerto registrato al Maxwell’s di Hoboken, New Jersey, nel 1986, il periodo di maggiore creatività della band.
I Titus Andronicus sono originari del New Jersey, e nel 2022 hanno pubblicato il loro settima album, ‘The will to live’, da cui vi faccio ascoltare ‘All Through The Night’
Tom Waits non ha bisogno di presentazioni, ‘Mule Variations’ è uno dei suoi capolavori e ‘House where nobody lives’ una delle sue migliori ballate.
Tony Joe White è purtroppo poco conosciuto in Italia: nativo della Louisiana, è soprannominato ‘The Swamp Fox’, per il suo suono strascicato, paludoso e anche perché molte sue canzoni sono ambientate nelle zone del suo stato di origine.
Il ‘Jeff Beck Group’, nella versione con Rod Stewart, è considerato uno dei antesignani dell’hard rock.
I due album da Jeff Beck con Rod Stewart e Ron Wood, Truth e Beck-Ola, sono infatti usciti poco prima dell’album di esordio dei Led Zeppelin.
‘Roundabout’ è uno dei pezzi più famosi degli Yes, alfieri del progressive soprattutto negli anni ’70 e ‘80
‘Let there be more light’ apre ‘Saucerful Of Secrets’, secondo album dei Pink Floyd. Rappresenta benissimo il suono sperimentale dei primi anni del gruppo, con elementi psichedelici e testi profondi, e ha anticipato il loro sviluppo musicale successivo.
‘Moonhead’ dà il titolo all’album del 1987 dei Thin White Rope, ed è caratterizzata un’atmosfera cupa e da un ritmo incalzante, con la voce di Guy Kyser che si muove tra toni graffianti e malinconici.
‘Ashes of American Flags’ è un brano che ha lasciato un’impronta significativa nella discografia dei Wilco e continua ad essere considerato uno dei loro pezzi più riconoscibili e potenti.
Il titolo stesso suggerisce un senso di decadenza e perdita all’interno del tessuto sociale e politico degli Stati Uniti. La canzone offre una prospettiva critica e interrogativa sull’idea di patriottismo e sullo stato dell’America contemporanea.
“Lola” dei Kinks è contenuto nell’album del 1970 dal lunghissimo titolo “Lola Versus Powerman And The Moneygoround, Part 1”, concept album incentrato con uno sguardo critico e satirico sull’industria musicale del periodo.
‘You better you bet’, con l’inizio che richiama ‘Baba O’ Riley’, è senza dubbio uno dei pezzi più noti dell’ultima parte della carriera degli Who, e chiude nel migliore dei modi questa puntata.
Con la speranza che anche questa playlist abbia incontrato il vostro favore, vi ricordo che sul sito di Radio Nova sono presenti i podcast di tutte le puntate di Rock Time, se volete riascoltarle o le avete perse.
Un saluto da Lorenzo Comastri, vi ricordo l’appuntamento a domenica prossima e chiudo col classico augurio: che il rock sia sempre con voi!
LC
La citazione del film proviene, ovviamente, da “Forrest Gump”