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Trouble is…25 di Kenny Wayne Shepherd

14 Gennaio 2023

Dopo la parentesi natalizia e una quantità di calorie ingerite in modo incontrollato, riprendiamo la nostra rubrica. Devo ammettere che Babbo Natale è stato molto prolifico, ci ha portato una serie di lavori molto interessanti. La Befana, di certo ha portato gli aumenti delle bollette, musicalmente ha disatteso le aspettative. All’inizio dell’anno è sempre cosi.

Abbiamo saputo, a aumma aumma, che grandi cose sono in arrivo. Allora, grazie a Santa Claus, camperemo di rendita per un paio di mesi. Insomma è stato un 2022 rigenerante, con un finale scoppiettante. Non è stato facile scegliere il primo disco del 2023 da recensire. Quindi per non deludere nessuno, si parte con un lavoro uscito 25 anni fa. Trouble Is. Il secondo album di Kenny Wayne Shepherd uscito nel 1997. Un disco che ha venduto milioni di copie in tutto il Mondo. Il biondo chitarrista aveva solo 20 anni e un risultato del genere, che molti sognano di raggiungere, ti può cambiare la vita. Esattamente il 2 Dicembre del 2022 esce Trouble Is…25,  interamente risuonato e ripubblicato. Stessa esperienza fatta da Joe Bonamassa con A New Day Yesterday, trasformato dopo 20 anni in A New Day Now. Credo che questa attività celebrativa non è da trascurare, perché riesce a mescolare nostalgia e modernità. Un rapporto di contemporaneità che ha un fascino particolare.  Kenny Wayne Shepherd viene dalla Louisiana e già questo la dice tutta. Il suo mentore è stato  Braille Blues Daddy, il grande Bryan Lee, re incontrastato delle notti di Bourbon Street a New Orleans. Kenny è un chitarrista travolgente che da 25 anni sforna Rock Blues a palla. Uno dei migliori della sua generazione.

La legittimazione arriva nel 2007 quando pubblica 10 Day Out: Blues From The Backroads.

Un lavoro itinerante che coinvolge  leggende del Blues che Shepherd, a bordo di un torpedone e la sezione ritmica dei Double Trouble, va  a trovare personalmente per suonarci insieme. Un’idea vincente che solo passione per il Blues e umiltà ti possono aiutare a realizzare. Nel tempo l’album ha assunto anche un suo prestigio e un valore storico, in quanto è diventato una delle ultime testimonianze di chi ha speso la sua vita in nome del Blues. Una svolta che gli ha consentito di mettere in fila una serie di album di rilievo, nomination ai Grammy, premi Billboard Music Award e Blues Music Award. Tra questi anche due Live. In Trouble Is..25, anche se tutti i brani hanno mantenuto la struttura originale , Shepherd  è riuscito a darne un taglio più attuale con sonorità più accattivanti. Grazie anche al supporto del fidato amico Noah Hunt (vocals), le tastiere di Reese Wynans, la batteria Chris Layaton e il basso Kevin Maccormick. Brani suonati e risuonati dal vivo, come in una infinita prova generale, hanno dato al disco nuova vita diventando quasi senza tempo. L’album contiene una sola traccia bonus,Ballad Of a Thin Man di Bob Dylan del 1965.Cover rimasta fuori nel primo disco, con grandi discussioni avute con la produzione, ma fortemente voluta questa volta. In fondo anche la musica di Dylan è stata fonte della sua ispirazione.

Gianfranco Piria per la rubrica Me&Blues


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