FUORI OVUNQUE “SALVAGENTE” IL NUOVO SINGOLO DI FUME’
26 Aprile 2022
“Salvagente” è un brano scritto dallo stesso FUME’ e prodotto dall’artista con DOD ed è un elogio proprio al passato e ai valori di un tempo, che nei momenti di smarrimento rappresentano una salvezza, un porto sicuro e una bussola per ritrovare la strada.
«Torniamo al 1964, un salto nel tempo. “Salvagente” può essere un oggetto, una persona, un ricordo che ritorna in mente, il passato che poi alla fine mostra il futuro, una storia che non sempre trova un lieto fine. Ma è essenziale per salvarsi in questa vita piena di sfide e difficoltà per amore sempre.
Oggi ci troviamo a guardare indietro per la necessità di emozioni più forti, più vere, di cui questo mondo così moderno e all’avanguardia in qualche modo ci ha privato. Il potere del passato è l’unica forza che ci fa capire da dove veniamo e chi siamo; dove abbiamo sbagliato e cosa potremmo cambiare. Capendo chi ci vuole bene e chi ci può salvare, un continuo cerchio di emozioni e di momenti che si ripetono e che la vita ci riporta ogni giorno: amori infranti e ritrovati con la paura di perdere tutto per qualcosa a cui teniamo – racconta FUME’ – “Salvagente” è la speranza di ripartire quando si è toccato il fondo più oscuro. Quando si è riconosciuta la differenza tra il bene e il male.
Tra chi va via e chi può restare. I miei nonni, la loro famiglia, il modo in cui vivevano con spontaneità e naturalezza, elementi spesso mancanti nella vita di oggi e che sono salvifici per noi e per il nostro futuro».
FUME’ scrive per le mancanze, per chi soffre dentro quelle stanze, per chi ci manca, a chi ci stanca, a noi che ci accorgiamo delle cose solo quando non ci sono più. Nelle sue canzoni parla di un’ossessione, di un amore che non è mai finito, e di tutti gli up and down che ne sono scaturiti. Dell’essere lasciati per la troppa voglia di stare insieme, di cosa c’è al di là di una relazione apparentemente perfetta. Parla di chi si accorge del valore delle cose e delle persone solo dopo averle perse, solo dopo essersi ritrovati soli. E del rendersi conto che da soli non si sta sempre.