Mike Zito: Blues For The Southside.
2 Aprile 2022
Il Blues corre veloce. Talmente veloce che al confronto Willy Coyote fa parte della famiglia dei piedi lenti. Tutti di corsa per recuperare il tempo perso e ricominciare a vivere. Tornare al profumo dello studio di registrazione e al visibilio del live, non ha prezzo. Dopo il fisiologico fermo di inizio anno, la ruota sta girando per il verso giusto. Nello spazio di due mesi una serie di produzioni di notevole qualità sono venute alla luce.Si sta andando talmente veloce che prima si faceva un album ogni anno, adesso ogni sei mesi. File zeppi di nuove creazioni e vecchi archivi rispolverati e tirati a lucido per essere utilizzati. Finalmente.
A spadroneggiare sono in molti,uno di questi è Mike Zito. Tre album in soli due anni. Dopo Quarantine Blues e Resurrection è arrivato Blues For The Southside.
Un live registrato nella sua St. Louis esattamente 12 anni dopo il precedente Live From The Top.
Un attesa che ha reso interessante il ritrovarsi.Recentemente abbiamo parlato degli inizi della sua carriera e delle sue qualità.
Mike Zito è uno straordinario chitarrista, oggi anche scopritore di talenti e produttore discografico.
Blues For The Southside è il suo sedicesimo disco uscito il 18.02.2022.
Un doppio live che vede molti brani del suo repertorio ed alcune cover stratosferiche.Zito per questo progetto non si è fatto mancare nulla. Ad accompagnarlo una band di livello e una serie di ospiti di tutto rispetto come:Tony Campanella, Dave Halz e il mitico Eric Gales. L’intro vintage con una presentazione vecchio stile è veramente emozionante. Un fugace ritorno al passato che aiuterà sicuramente nell’ascolto. Uno stato di grazia. La partenza di Mississippi Nights cancella ogni dubbio.Zito macina note come un treno.Energia pura. Blues For The South side è il brano che da il titolo all’album.
Interamente stumentale è una performance di alto livello. Qui viene fuori la personalità di Zito e le influenze ricevute dai grandi chitarristi del passato. La band lo segue rispettosa ,senza andare oltre, lasciandogli spazio e ruolo da protagonista.Se si escludono i due interventi vocali, troviamo una track list di quindici pezzi .Le cover suonate insieme ai suoi ospiti raggiungono livelli di subblimazia assoluta.La versione di Voodoo Chile, di Hendrix, insieme a Eric Gales è da incorniciare.
Dodici minuti tirati con le due chitarre che si alternano in una girandola di note assoluta.Mentre il disco scorre, l’attenzione si concentra su Life is Hard.
Uno slow blues scritto da Fred James, rifatto da molti e spesso passato inosservato. Storica la versione di Johnny Winter. In questo brano Mike mette in evidenza l’estro di musicista navigato, ma anche le sue convincenti doti canore.La versione di Texas Flood, storico brano di Steve Ray, da valore alla spesa fatta per il supporto audio.
Jonny B Goode è il fiore all’occhiello.Il finale di questo grande concerto non poteva che essere dedicato a Chuck Berry. Suo idolo da sempre. Mike Zito si è fatto tatuare la parola Blues sulla mano. Una vera dichiarazione di fedeltà e amore.
A uno così cosa gli vuoi dire: Continua a deliziarci, ma non correre troppo.