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ALESSANDRO ARUTA – “Tempo e Rimedi” Il cantautore partenopeo esordisce con un album poliedrico e raffinato.

26 Gennaio 2022

“Tempo e Rimedi” è un album interamente autoprodotto, composto da 10 canzoni e 1 brano strumentale scritti e arrangiati dallo stesso Alessandro.

Il disco, registrato e mixato presso la MAST recording studio di Bari, vanta le collaborazioni di Mimmo Campanale alla batteria, Peppe Fortunato alle tastiere, Paolo Romano al basso, Kelly O’Donohue alla tromba, Gianni Binetti al Sax, Michele Ciaramella alle percussioni, Alessandra Pipino ai backing vocal. Alle chitarre troviamo Alessandro Aruta, Massimo Stano e Maurizio Levato su “Figlio del sud” e “Tempo e rimedi”.

Un altro interessante contributo è quello dello scrittore Martin Rua che ha cantato “Luntano ’a ’sta pena” di cui ne ha scritto anche il testo.

Da un punto di vista stilistico, “Tempo e Rimedi” rappresenta una ricerca, un viaggio tra i generi musicali che hanno portato alla sua nascita. Ballate che raccontano del mondo di Alessandro, di come ha vissuto i momenti difficili degli ultimi tempi, ma soprattutto che invitano alla libertà, alla ricerca della dimora che ciascuno porta in sé, ad amare incondizionatamente e a non smettere di inseguire i propri sogni – “Lasciando che il tempo trovi i rimedi alle false partenze e alle difficoltà.”

L’album è disponibile per acquistarlo in formato CD e Vinile presso alcuni negozi selezionati, mentre sono disponibili su tutte le piattaforme streaming i primi 5 singoli:

“La Mia Dimora”, uscito il 24 luglio, è un brano influenzato da diversi generi musicali, così come l’intero progetto.
Composto in un momento difficile della vita dell’artista, il testo ruota attorno al sentimento di abbandono che si prova quando la propria vita è ad un bivio: “Rischiavo di perdere il mio equilibrio interiore aggrappandomi a ricordi dolorosi. – commenta Alessandro – Poi “la catarsi”, ho ritrovato il mio epicentro, la mia “dimora” dentro di me, grazie alla quale sono riuscito a rinascere e ad affrontare le paure.”
La musica si muove invece tra influenze indie pop ed atmosfere rock british.

“Figlio del sud”, pubblicato il 20 agosto, è un blues rock ispirato al tradizionale sound tipicamente americano e cantato in napoletano. È una dichiarazione d’amore per le sue origini partenopee con una forte vena di protesta, mista al rimpianto di aver lasciato il suo sud ma con la consapevolezza di portarlo sempre con sé.

Musicalmente trasmette una grande energia grazie anche ai soli di chitarra elettrica del bluesman Maurizio Levato, all’organo di Peppe Fortunato e ai vocalizzi di Alessandra Pipino.

“Cos’è stata la nostra estate”, disponibile dal 10 settembre, è una canzone nata durante il primo lockdown in cui Alessandro racconta di come ha vissuto l’inizio della pandemia. Esprime insofferenza ma con un chiaro riferimento alla voglia di libertà e positività. “È un brano al quale sono molto legato – racconta Alessandro – perché nato in quei giorni in cui il desiderio più grande era di riabbracciare la nostra libertà e trascorrere una spensierata estate in arrivo, e portarsi dietro una sola valigia piena di speranza e gioia di vivere.”

“Principesse e ballerine”, su tutte le piatteforme dall’8 ottobre, è la canzone dedicata alla figlia dove la musica scorre fluida e con raffinati elementi jazz del sax di Gianni Binetti e del piano di Peppe Fortunato che s’intrecciano con le parole.

“Tempo e rimedi”, pubblicato il 19 novembre, è il brano che dà il nome all’album ed è l’ultima composizione in ordine cronologico scritta da Alessandro. È una ballata rock piena di energia, un invito ad affrontare la propria vita di petto senza nessun rimpianto. Musicalmente strizza l’occhio a ritmi dal sapore latino ed è caratterizzato da fraseggi di chitarra di Maurizio Levato che si intrecciano con l’armonia del pianoforte.

Biografia
Chitarrista, napoletano, classe ’79. Uno strumento poliedrico, un luogo di nascita nato da un canto, una buona annata: musicalmente parlando, tre buoni ingredienti.
Di formazione classica, Alessandro Aruta si avvicina allo strumento elettrico suonando in diverse formazioni fino a fondare nel 1999 i NOISES OFF, una band “rock-alternative” dal sound tipicamente britannico, e con la quale ha calcato i palchi di Napoli e provincia.
Per molti anni è stato lontano dalla scena musicale, alla ricerca del “suo” stile. Ha studiato jazz, blues, bossa-nova, e alla fine, inseguendo nuove sonorità e armonie, ha rimesso insieme i pezzi di una vita spesa a costruire la sua identità musicale. Ne è uscito fuori il suo sogno: scrivere le canzoni che fanno parte del suo primo album da solista.


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