Benedetto Pennato, il professore prestato alla musica
25 Marzo 2021
“La musica rappresenta la colonna sonora delle nostre vite ed è capace di riportarci alla mente ricordi ed emozioni sepolti nella nostra memoria”: è questa la filosofia del cantautore toscano Benedetto Pennato, professore “prestato alla musica”.
La scrittura dei primi versi e le lezioni di canto nell’adolescenza, poi lo studio per perfezionare il proprio stile interpretativo sotto la guida del maestro Valiano Natali e della professoressa Ida Neuheusler Masini (due nomi di primo piano della scena musicale toscana e nazionale). Ha sempre alternato la sua professione di insegnante alla presentazione di spettacoli e manifestazioni canore ,come presentatore e come cantante, proponendo sia cover che brani inediti di cui ha firmato i testi.
La svolta nel 2019, con l’esordio sulla scena discografica indipendente, con il singolo autoprodotto “Io nascerò”, cover del pezzo composto nel 1986 da Mango ed Alberto Salerno per Loretta Goggi.
Nel giugno dello stesso anno, in occasione del decennale del disastro ferroviario di Viareggio, il cantautore toscano ha pubblicato con Lorenzo Fiorentino, il singolo “Giura”, canzone commemorativa scritta dai due interpreti insieme a Simone D’Argliano.
Poco dopo esce “Siamo caduti in tanti”, un pop d’autore anni ’80/’90 con un equilibrato ed attuale mix di sonorità acustiche ed elettroniche, scritto insieme a Luigi Messina, (arrangiamenti di Lorenzo Fiorentino). Un brano che racconta “il tempo che passa veloce, gli affetti e i sogni dell’infanzia perduti, le promesse non mantenute dalla vita, la rassegnazione e la rabbia che ne derivano”.
Il cantautore continua “il suo discorso musicale” con il brano “Uomo occidentale”, un’ intensa ed intima ballata acustica sulla vanità e sulla fragilità della società occidentale, composto con Simone D’Argliano, con l’arrangiamento di Lorenzo Fiorentino.
Benedetto spiega come è nato questo brano: “Un anno fa sperimentavamo per primi nel mondo occidentale il significato della parola lockdown; le nostre vite frenetiche all’improvviso erano costrette a fermarsi, distanze che sembravano ormai annullate tornavano ad essere incolmabili e ci scoprivamo più soli, insicuri, fragili, come barchette di carta che sfidano il mare”. “Una canzone scritta in un paio di giorni, non un racconto di quello che stava succedendo, ma una disincantata riflessione sulla presuntuosità dell’essere umano, che da tutto questo sembra ancora non aver imparato niente”.
Per l’estate del 2021 è prevista l’uscita del primo album di inediti, che affonda le sue radici nella canzone d’autore italiana anni ’70/’80 e di cui i singoli “Siamo caduti in tanti” e “Uomo occidentale” rappresentano un’anteprima.