Let it rock 103: Everything is free. FILE ASCOLTABILI
17 Aprile 2016
Benvenuti a Let it rock n. 103.
Nel 2001 Gillian Welch pubblicò l’album “Time (The Revelator)” che conteneva la canzone ‘Everything is free’, scritta sull’onda delle accuse a Napster.
Il testo è in parte un’amara riflessione sulle difficolta di guadagnarsi da vivere nell’epoca del ‘tutto è gratis’, ma anche una (ri)affermazione del potere dell’artista, in questo caso del cantante, sul fruitore della sua arte: l’artista, se e quando vuole, può interrompere la condivisione della propria arte col suo pubblico:
‘And sing a little love song
My love, to myself
If there’s something that you want to hear
You can sing it yourself’
Per approfondire l’argomento:
http://www.npr.org/2009/12/03/121061383/the-decade-in-music-how-musicians-create
Questa settimana vi propongo alcune novità che per questioni di tempo non sono riuscito a farvi ascoltare nella puntata precedente.
“Rolling on”proviene dal nuovo album di Peter Wolf “A cure for loneliness”, uscito a 6 anni di distanza da “Midnight souvenirs”, a sua volta distante 8 anni da “Sleepless”.
Non si può dire che l’ex cantante della J.Geils Band sia un’autore prolifico, ma senza dubbio tutti questi 3 dischi sono dei piccoli capolavori di rock ‘classico’.
I Black Mountain hanno da poco realizzato il loro quarto album, intitolato con molta originalità “IV”. Anche il gruppo canadese ha atteso 6 anni per pubblicare questo disco, da cui vi faccio ascoltare “Crucify me”,
“Trouble will soon be over” fa parte della scarna produzione del grandissimo bluesman Blind Willie Johnson, la particolare versione di Sinead O’Connor proviene da “God don’t never change”, una raccolta di cover pubblicata dalla Alligator Records, etichetta specializzata nel blues in tutte le sue sfaccettature. Non tutte le cover sono dello stesso livello, ma il disco è davvero bello e lo consiglio a tutti gli appassionati di blues e a chi volesse avvicinarsi a uno dei grandi del blues pre-bellico.
Che potrebbe diventare famoso anche al di fuori del nostro sistema solare, visto che la sua “Dark was the night, cold was the ground” è stata inserita tra i 27 brani musicali caricati sul Voyager 1 nel 1977.
“Changes” dà il titolo all’ultimo album di Charles Bradley, ed è una grandissima cover, anche questa, del brano contenuto in “Volume 4” dei Black Sabbath, a cui dona una vernice soul davvero splendente.
Da “Wizard” dei Black Sabbath a “Trampled under foot” dei Led Zeppelin, la seconda parte della puntata non lascia un’attimo di tregua, passando da “Cat scratch fever” di Ted Nugent a “Tell mama” degli inglesi Savoy Brown a “Cum on feel the noize”, il brano probabilmente più famoso degli Slade, anch’essi provenienti dalla perfida Albione.
Jesse Malin l’ho visto dal vivo a Brescia lo scorso 8 Marzo, e il video che trovate linkato sotto proviene proprio da quel concerto. Jesse ci visita abbastanza spesso, e vi consiglio caldamente di andarlo a vedere se vi capita!
L’ultima canzone della prima parte è un estratto dall’ultimo disco di Southside Johnny & The Asbury Jukes, uscito nel 2015 e intitolato “Soultime”: mai come in questo caso il titolo dice tutto, per uno dei lavori migliori del “soul brother” di Bruce Springsteen.
Buon ascolto!
Playlist:
Gillian Welch & David Rawlings – Everything is free
Jesse Malin – Cigarettes and violets
Peter Wolf – Rolling on
Black Mountain – Crucify me
Sinead O’Connor – Trouble will soon be over
Southside Johnny & The Asbury Jukes – Don’t waste my time
Charles Bradley – Changes
Black Sabbath The wizard
Ted Nugent – Cat scratch fever
Savoy Brown – Tell mama
https://www.youtube.com/watch?v=CGh3mHnWeSI
Slade – Cum on feel the noize
Led Zeppelin – Trampled under foot