Let it rock puntata n° 63: Zep Graffiti. FILE ASCOLTABILI
22 Febbraio 2015
Benvenuti alla puntata n. 63 di Let it rock.
I Gov’t Mule sono nati come progetto parallelo della Allman Brothers Band, da un’idea del chitarrista Warren Haynes e si sono affermati come uno dei live act migliori del panorama rock/blues degli ultimi 20 anni (il primo album è del 1995).
Le covers sono sempre state molto presenti nei loro concerti, e la copertina di questa puntata va a una versione live di Cowgirl in the sand di Neil Young, registrata il 31 Ottobre 2014 a Cincinnati, durante una serata in cui i Muli hanno dedicato tutta la seconda parte del concerto a brani del grande Canadese.
Continuiamo con una celebrazione: il 24 Febbraio di 40 anni fa usciva Physical Graffiti, il 6° album dei Led Zeppelin, e l’unico doppio album in studio. Vi faccio ascoltare un pezzo relativamente poco conosciuto, The Rover.
Dagli anni 70 provengono anche altre canzoni di questa puntata: Amoreena di Elton John, proviene da Tumbleweed Connection, un album del 1970 incentrato su tematiche country & western.
I’ve got a thing about you baby di Tony Joe White, pezzo che chiude la puntata, proviene dall’album ‘The Train I’m on’ del 1972, uno dei migliori dischi della parte iniziale della carriera del grande autore e chitarrista della Louisiana. Questa canzone, come altre di White, è stata ripresa da Elvis Presley nel 1974.
Dal 1974 provengono altre due canzoni: Help me di Joni Mitchell è contenuta in Court and spark, una delle vette artistiche e commerciali della sua discografia, e di conseguenza di tutti gli anni 70.
Country side of life è il brano d’apertura di ‘Keep on smilin’ , album del 1974 dei Wet Willie, band dell’Alabama che ha ottenuto proprio con questo album il più grande successo commerciale.
‘New miserable experience’, l’album dei Gin Blossoms da cui è tratta Found out about you è uscito nel 1992, in piena epoca grunge, e ha marcato, con la sua miscela di pop cristallino e chitarre jingle-jangle, il punto più alto della breve carriera della band.
Master of disaster dà il titolo all’album del 2005 di John Hiatt, realizzato con l’aiuto dei North Mississippi Allstars. L’album non è certo il migliore della discografia Hiatt, ma per me è stata il disco migliore tra tutti quelli usciti quell’anno.
Abbiamo in scaletta 3 novità: la prima è l’ultimo album di Bettye Lavette, ‘Worthy’, prodotto da Joe Henry, da cui ascoltiamo un brano dello stesso Henry, Stop.
Apre la seconda parte il brano che dà il titolo all’ultimo disco di Swamp Dogg, ‘The white man made me do it’, un funk che cita tutte le conquiste che il popolo entrato negli Stati Uniti in schiavitù ha realizzato nella storia, senza essere in alcun modo ricompensato.
Terza novità è il primo album solista di Rhiannon Giddens, membro fondatore dei Carolina Chocolate Drops.
Il disco, prodotto da T-Bone Burnett (ricordate la settimana scorsa?), si intitola ‘Tomorrow is my turn’ ed è composto quasi interamente da covers di brani resi celebri da grandi cantanti femminili del passato più o meno recente: Geeshie Wiley, Dolly Parton, autrice del pezzo che vi propongo, Don’t let it trouble your mind, Sister Rosetta Tharpe, Odetta, Patsy Cline, Nina Simone, Sheila Kay Adams,Florence Quivar, Elizabeth Cotten e Jean Ritchie
Ecco la scaletta completa:
Gov’t Mule – Cowgirl in the sand (live 31/10/2014 Cincinnati)
Bettye Lavette – Stop
Swamp Dogg – The white mand made me do it
John Hiatt – Master of disaster
Gin Blossoms – Found out about you
Wet Willie – Country side of life
Rhiannon Giddens – Don’t let it trouble your mind
Tony Joe White – I’ve got a thing about you baby