Alla ricerca della felicità / Ospite di Gabriele Agostinelli Filippo Fiorini. FILE ASCOLTABILI
24 Novembre 2014
Ascolta i file
In onda lunedì ore 14, repliche mercoledì ore 10 e venerdì ore 19,30
Alla ricerca della felicità
puntata #5
La puntata numero 5 è una puntata un po’ da gustare, ma mica tutta. Nel senso che parleremo di cucina e di parecchie altre cose, come ad esempio i viaggi, che sono ciò che preferisco, con un ragazzo che si chiama Filippo Fiorini da Carpi e che a soli diciotto anni ha viaggiato un bel pezzo d’Europa.
Così, a spasso per i cieli.
Lui la quinta alberghiero dell’Istituto Rinaldo Corsi di Correggio e quello che ama di più in assoluto è far ridere la gente, perché ridere allunga la vita, e per questo si sente un eroe.
I piatti che più ama sono i risotti all’italiana e il suo scrittore preferito è Edgar Allan Poe, di cui ci leggerà la poesia Solo, mentre io vi proporrò un frammento di Oceano Mare di Alessandro Baricco.
E questo è tutto, un viaggio che corre, un viaggio che arriva da qualche parte.
Pillola di felicità #5
A viaggiare si fanno belle cose. Una volta ero stato in una terra straniera e avevo conosciuto una ragazza dagli occhi chiari e la pelle ancora più chiara. Avevo pensato che me la sarei sposata, che non mi fregava niente se non capivo la sua lingua e che adoravo quel modo strano in cui pronunciava le parole. Una sera con le stelle a colorare il cielo la guardo e le dico che è la più bella del mondo e ci baciamo come nei film romantici, senza canzoni sotto, ma con il suono dei nostri respiri. Ho sentito di sentirmi Dio, in quel momento. Poi le ho chiesto cosa le piacesse dell’Italia. Lei mi ha detto: “Le città, i monumenti, l’arte, la musica, il cibo, il vostro modo di ridere. E soprattutto tu.”
Poi i giorni sono passati veloci veloci e non sono più tornati. Mai più.
E a un certo punto l’aereo per ripartire non mi avrebbe aspettato ancora per molto, e non sarei potuto rimanere in quella terra straniera per sempre. Lo sapevo. Lo sapeva.
Così ho chiuso gli occhi, l’ho stretta a me per sentire le braccia piene di qualcuno, piene di lei, e le ho sussurrato una cosa. Le ho sussurrato: “Thank you, thank you, thank you… ‘Cause I’m falling in love… Thank you, and goodbye for now.”