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Pacco a sorpresa / Puntata 48. ASCOLTA I FILE

28 Novembre 2012

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Il conduttore e regista Mimmo Delli Paoli

Il conduttore Mimmo Delli Paoli

Mimmo Delli Paoli, cantante

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Mercoledì ore 17 in diretta, venerdì ore 10 e domenica ore 15 replica

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

 

Il re del cachemir Cucinelli ha deciso di condividere gli utili con i propri dipendenti

Il re del cachemir Cucinelli appena sbarcato in Borsa ha deciso di condividere gli utili con i propri  dipendenti ed ha preparato un dono da 5 mln di euro da mettere sotto l’albero per le proprie maestranze. La notizia, anticipata da Umbria24, è stata confermata dallo stesso Brunello Cucinelli. «Questo vuole essere un dono di famiglia, qualcosa che va aldilà dell’azienda che è quotata in Borsa» ha detto. «Abbiamo voluto dare un premio a chi è cresciuto insieme a noi e l’abbiamo comunicato ai dipendenti» ha aggiunto Brunello Cucinelli che ha slegato però il ‘dono’ ai dipendenti dalle ultime polemiche col sindacato. «Assolutamente no, -ha detto- è una cosa a cui stavo pensando da tempo».

Brunello Cucinelli è un imprenditore illuminato. È Presidente e Ad dell’azienda omonima, situata nel borgo medievale di Solomeo, in Umbria e famosa in tutto il mondo per la produzione di capi di cashmere.

Cucinelli è stato recentemente insignito del premio Ernst&Young come miglior imprenditore dell’anno 2009, per la sua creatività ed intraprendenza nella guida aziendale. La motivazione che gli ha permesso di vincere è la continua ricerca del benessere psicofisico e della qualità della vita negli ambienti di lavoro, l’importante azione svolta per il recupero ed il restauro di costruzioni storiche, e la forte attenzione dimostrata per l’educazione e la cultura.

L’obiettivo che Cucinelli persegue è infatti il raggiungimento del bene comune per i suoi dipendenti e per l’ambiente in cui lavorano, più che il profitto ad ogni costo. Per l’imprenditore “umanista” il denaro riveste un valore vero solo se è investito per migliorare la condizione materiale e spirituale delle persone.

Cucinelli destina infatti il 20% del fatturato annuale per la ristrutturazione del borgo di Solomeo in Umbria, un gesto che conferma la dimensione umanistica del suo stile imprenditoriale, ed un modo di “fare impresa” capace di armonizzare profitto e sostenibilità.

La vision dell’imprenditore umbro è costellata di valori non strettamente materiali, che hanno permesso ai suoi dipendenti di sviluppare un’etica del lavoro utile alla propria crescita individuale e all’intero ecosistema aziendale, senza forzature e meccanismi di controllo pressanti.

Un approccio molto attuale che valorizza la Corporate social responsability come leva competitiva per il miglioramento delle performance aziendali, del benessere dei propri dipendenti e dei luoghi di lavoro.

Scontrini detraibili per combattere il “nero”. In arrivo il conflitto d’interessi fiscale

Approvata col pacchetto di delega fiscale la misura che dà la possibilità di scaricare scontrini e ricevute. Un vantaggio per le famiglie e un duro colpo al sommerso

Un conflitto di interessi buono esiste e potrebbe essere introdotto in Italia per legge. E’ il conflitto di interessi fiscale cioè la contrapposizione dell’interesse del venditore con quello del compratore. Come si ottiene? Rendendo detraibili con la dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute di un’ampia serie di spese. Un meccanismo simile a quello che esiste ora per le spese mediche. Potrebbe essere un’arma vincente nella lotta al “nero” di commercianti, artigiani e professionisti.

L’introduzione di questo meccanismo, di cui si parla da tempo, è contenuta nel disegno di legge delega fiscale che ha avuto ora il via libera della Commissione Finanze del Senato. L’approvazione definitiva del pacchetto di misure fiscali è prevista entro Natale. Toccherà poi al governo darne attuazione concreta nella cornice della delega parlamentare, stabilendo esattamente quali spese saranno detraibili e quali no.

Se posso scaricare lo scontrino lo richiedo

Il meccanismo è elementare: bisogna in sostanza trattare le famiglie e i contribuenti privati come le imprese. Ogni azienda paga le tasse sul proprio utile, cioè sui ricavi meno i costi. Quando le famiglie potranno, allo stesso modo, abbattere il proprio carico fiscale detraendo (dall’imposta) o deducendo (dal reddito imponibile) alcune spese di base, anche parzialmente, avranno tutto l’interesse a richiedere scontrini e ricevute quando pagano.

Il fisco compenserebbe la perdita di gettito per i maggiori sgravi con l’emersione di un’enorme quantità di operazioni. Si recupererebbe, per esempio, buona parte dell’Iva evasa (che attualmente in Italia è stimata attorno ai 28 miliardi) senza l’impiego di un solo finanziere. E un meccanismo già funzionante con ottimi risultati in alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti.

Le spese detraibili potrebbero essere ad esempio quelle legate alla gestione della casa (riparazioni, acquisti significativi) e dell’auto (meccanico) o alla cura della persona. Starà poi al Governo prevedere “opportune fasi applicative” ed “eventuali misure di copertura”. Si spera senza vanificare lo spirito del provvedimento.

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